Allenare corpo e mente per rendere automatica un’abitudine

Allenare Corpo E Mente Per Rendere Automatica Un'abitudine Alkaenergy

Allenare il corpo e la mente rende automatica un’abitudine in maniera permanente.

Allenare Corpo E Mente Per Rendere Automatica Unabitudine 1 Alkaenergy

L’alimentazione e l’attività fisica intesa come ‘movimento’ sono abitudini virtuose che andrebbero sviluppate, migliorate e coltivate in maniera tale che diventino a tutti gli effetti abitudini spontanee per ciascuno di noi.

Mangiare sano e praticare attività fisica, come respirare e dialogare, dovrebbero quindi diventare sane e consolidate abitudini o meglio ancora automatismi.

Le abitudini ci permettono di svolgere in maniera rapida le attività che ci coinvolgono nell’arco della giornata sia in senso positivo che negativo. Non tutte le abitudini, tuttavia, innescano un circuito virtuoso positivo.

Anche se più veloci dei comportamenti volontari, hanno però uno scotto da pagare: sono difficilmente modificabili.

Cos’è un’abitudine?

L’ abitudine è un’attività automatizzata, sia a livello motorio che mentale, di un comportamento o di un modus operandi che è sempre quello e che magari si ripete nei diversi contesti, anche quando essa non è efficace, corretta né funzionale.

Se vogliamo migliorare, quindi, alcuni aspetti della nostra vita e continuiamo a fare ciò che si è sempre fatto non riusciamo ad apportare quei cambiamenti necessari affinché si inneschi una nuova abitudine.

L’abitudine motoria

Poiché l’abitudine è data da un apprendimento sia motorio che di modo di pensiero, si può agire e pensare sempre nello stesso modo.

I circuiti cerebrali che permettono le abitudini sono circuiti che a volte non usano la corteccia cerebrale ma usano aree più profonde del cervello, aree sottocorticali o addirittura il cervelletto nel caso si tratti di apprendimento motorio. 

Quando ad esempio eseguiamo un’attività motoria senza pensarci e riusciamo a farlo in maniera fluida ’n volte’ , ciò avviene grazie  all’ apprendimento motorio che si ha grazie al cervelletto.

Abitudine di pensiero

Ma l’abitudine non è solo abitudine motoria ma può essere anche pensiero ricorsivo, un’abitudine di modus operandi e di mindset.

Ciò che ci permette di cambiare l’abitudine mentale sono i lobi frontali, ovvero le parti anteriori del nostro cervello che con l’età purtroppo tendono ad essere meno performanti.

Come facciamo ad insegnare al cervello un’abitudine nuova?

Se vogliamo ad esempio migliorare la muscolatura dobbiamo allenarla costantemente per rafforzarla con l’esercizio quotidiano e costante.  Per decidere, quindi, di fare un esercizio fisico dobbiamo prendere una decisione consapevole.

Allo stesso modo per cambiare un’abitudine mentale dobbiamo prendere una decisione. Non tutte le abitudini, tuttavia, sono funzionali nello stesso contesto e dobbiamo imparare a gestirle ed eventualmente cambiarle e/o migliorarle.

Come si fa a cambiare un’abitudine?

Ogni azione ripetuta più volte può diventare un’abitudine. Un falso mito da non prendere in considerazione è quello che per cambiare e/o eliminare un’abitudine viziosa ci vogliano 21 giorni.  Se pur falso questo mito ci fa comprendere come per cambiare un’abitudine non siano comunque sufficienti pochi giorni, ma occorre un periodo più lungo di tempo. Allenare dunque la mente e il corpo a quella specifica abitudine che si vuole implementare consente di rendere automatica l’abitudine stessa.

Cosa dicono gli studi?

Uno studio del 2010 uscito su European Journal of social Psychology (EASP) prendendo in considerazione un gruppo di 300 persone di età adulta (tra i 20 e oltre gli 80 anni) ha dimostrato come il tempo necessario in questi soggetti per inserire un’abitudine virtuosa fosse a seconda del soggetto e dell’abitudine indagata un lasso di tempo tra i 18 e 254 giorni.

Alcune abitudini possono necessitare di più tempo per consolidarsi così come per alcune persone apprendere e/o modificare un’abitudine può richiedere un tempo maggiore. Tenendo conto di quest’ultimo fattore chiave si è registrato che la media di apprendimento di una nuova abitudine è di 60 giorni.

La ricerca dimostra, inoltre, che se durante il periodo di inserimento della nuova abitudine, le persone perdono di vista il loro obiettivo concedendosi il cosiddetto ‘’sgarro’’ (giorni di day-off), tale momento non preclude di tornare all’obiettivo per raggiungerlo e consolidare l’abitudine stessa. Ecco perché il tempo necessario per rendere automatica un’abitudine può raggiungere anche l’anno.

Perseguire un allenamento costante nel tempo, se crediamo che quell’abitudine sia buona per noi, costituisce l’elemento essenziale per portare ad un cambiamento effettivo secondo i tempi e la tipologia di abitudine che va introdotta e/o modificata/migliorata.

Piccoli risultati quotidiani ci renderanno più semplice raggiungere la meta. Un passo dopo l’altro!

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dottoressa cantagallo

Anna Cantagallo

Neurologo e fisiatra

Anna Cantagallo è medico neurologo e fisiatra e da sempre si occupa della salute e della bellezza del nostro organo più importante, il cervello.

Tutte le informazioni pubblicate hanno carattere divulgativo e non devono essere considerate come consulenze né prescrizioni mediche o sostitutive della medicina tradizionale. In caso di patologie pregresse è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico curante. L’articolo ha intenzione di essere illustrativo, non esortativo né didattico.

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