“Tutte le malattie hanno origine nell’intestino” Ippocrate.
Più di 2600 anni fa, Ippocrate raccontava proprio questo: tutte le malattie partono da questo importantissimo emuntore. Cattiva digestione, sonnolenza, problemi della pelle, mancanza di energia sono malesseri indissolubilmente legati all’intestino.
Ecco perché Ippocrate aggiungeva anche che l’intestino è il fiume della vita.
Pertanto, dopo aver conosciuto il rene, andiamo a scoprire l’intestino
Cos’è l’intestino
È una superficie che si estende per una lunghezza che va dai 5 agli 8 metri che parte dal piloro e arriva fino all’orifizio anale. SI suddivide in intestino crasso e intestino tenue e fa parte dell’apparato digerente.
Quindi le due grandi unità lavorative di questo organo sono appunto due:
- il tenue, lungo circa un paio di metri, dove sono presenti i villi intestinali che assorbono gran parte degli energetici ed è la sede in cui il chimo si trasforma in chilo;
- il crasso, a forma di “c” rovesciata, che termina con il retto e quindi con lo sfintere e che misura circa un metro e mezzo, ma è largo fino a 7 cm di diametro: la sua funzione è quella di assorbire un paio di litri di acqua in circa 30 ore e produrre il fecoma.
Quando il nostro intestino non riesce ad avere un funzionamento ottimale e fisiologico, allora abbiamo l’insorgere di differenti infiammazioni e problematiche intestinali: irritabilità, spasmi addominali, stipsi, candida, disbiosi e molto altro.
Questo avviene perché non riusciamo a controllare tutti i parassiti e i batteri che albergano nel nostro intestino.
Abbiamo infatti circa 2 kg di batteri nel nostro intestino. Immaginiamo un cinema nelle cui prime due file sono seduti ben quattro ceppi differenti di flora batterica che appartengono ad un’unica categoria che prende il nome di olobioma. Questi sono 100mila miliardi di batteri. Considerando che abbiamo circa dieci mila miliardi di cellule, significa che abbiamo più batteri che cellule all’interno del nostro organismo.
E, per rendere ancora più esplicativo il senso, considerate che abbiamo circa 90 miliardi di neuroni in tutto il corpo, di cui 1 miliardo solo nell’intestino. Sono neuroni autonomi perché comandano quando sentiamo emozioni forti: infatti ci viene il mal di pancia e non il mal di testa quando ci spaventiamo e proviamo paura.
Non è un caso che l’intestino viene chiamato anche secondo cervello.
E queste risposte “di pancia” avvengono anche in rapporto agli stili di viti e alle culture.
Uno studio danese ha analizzato la risposta emotiva intestinale di due persone di etnie differenti, un europeo e un giapponese, dinanzi una pasticceria. L’europeo sviluppa “l’acquolina in bocca”, ossia aumento della salivazione che pregusta il dolce che sta osservando in vetrina, mentre il giapponese non ha alcun tipo di reazione. Perché? Il giapponese, per cultura e stile di vita, vive di carboidrati semplici, mentre noi viviamo di carboidrati complessi che ci permettono, di fronte ad un dolce, di scatenare la reazione di quel miliardo di neuroni presenti nell’intestino e collegati al nostro sistema nervoso centrale.
I nostri neuroni di fatto si stanno preparando a mangiare.
Comunque, tornando al nostro cinema intestinale, Lynn Margulis biologa statunitense, attraverso il suo libro “Acquiring Genomes: A Theory Of The Origin Of Species” che vi consiglio, asserisce che in quelle due prime file, invece di avere l’olobioma, iniziamo ad avere fermenti lattici, dei batteri esogeni. E questa entrata di agenti esterni crea delle problematiche.

Intestino come camera di combustione dell’energia
Noi siamo in grado, consentitemi questo termine, di ‘caramellare’ la metà del nostro intestino con il glutine e non essendo immuni dall’assorbimento di metalli pesanti (pensiamo all’aria stessa che respiriamo e che li contiene) ne facilitiamo tramite essi l’attaccamento all’intestino. È da lì che partono la maggior parte delle nostre infiammazioni.
Parliamo ora di pH: lo stomaco ha un pH che va tra 4 e 6, con il fondo che arriva a valore variabili tra 1.5 e 4.
L’ideale, pertanto, sarebbe un pH dell’intestino pari a 8.5 in generale. Specificamente, il tenue dovrebbe attestarsi su pH 7.5, altrimenti il pancreas non attiva il varco di accesso: l’abbiocco post-prandiale avviene per via dell’alimentazione troppo acida che costringe il pancreas a produrre parecchio succo pancreatico.
Quando tutto il cibo digerito, il cosiddetto chimo, arriva nell’intestino tenue nella fase di digestione entrerà come chimo e deve essere a pH 7, ovvero neutro, per arrivare poi nei vari segmenti fino a pH alcalino 7.5.
Nel crasso ci attestiamo a un livello di pH intorno a 7.9 per asciugare ad arrivare al colon a valore di pH pari a 8.5.
Al di sotto dei livelli ottimali non siamo più rigogliose foreste pluviali, ma piccole oasi nel deserto.
E tutto questo ovviamente influisce sul nostro benessere e sulla nostra capacità di averlo durante la giornata.
Questioni di “corpo”
La motilità intestinale ideale è di 16 ore. Significa che in una settimana dovremmo andare al bagno almeno dieci volte. Essere al di sotto di questo livello significa che siamo infiammati e questa comporta l’assorbimento di circa 1/3 dell’energia che investiamo per rimanere in vita. Ecco perché il Protocollo Alkaenergy dedica grande attenzione all’intestino attraverso un ascolto prezioso con i coachee e aiuta a ripristinare il sistema basale.
Consigli pratici
Il primo consiglio utile è fare l’Alka Booster: l’assunzione del succo di un limone e a seguire acqua con bicarbonato crea energia. Quello che resta è ascorbato di sodio, un liquido molto simile, in termine di pH oltre 8, al succo pancreatico che scenderà e si sistemerà alla fine del duodeno. (Trovi le indicazioni sul nostro e-book https://alkaenergy.it/il-protocollo/)
Verdure: tutto ciò che è verde e vegetale ha PRAL negativo. Ricordiamoci però come assumerle correttamente:
- Pranzo: verdura cruda, olio e limone, senza sale da anteporre ad un primo piatto a base di carboidrati ;
- Cena: verdure cotte, lessate, grigliate, stufate, al forno in abbinamento ad una proteina.
Latticini: limitare quelli freschi e prediligere formaggi stagionati come pecorino e caprino
Conclusione
Ricordiamoci che la prevenzione è l’aiuto di cui disponiamo per stare bene e che un esercizio utile è quello di misurare, con una cartina di tornasole che si compra comodamente in farmacia, il livello di pH della saliva, che è lo specchio della linfa e che ci permette di capire quale sia il nostro stato attuale in tema di alcalinità.
Enjoy Alkalife