Nel linguaggio comune con il termine “zucchero” si fa riferimento al saccarosio usato per dolcificare alimenti e bevande. Il saccarosio è composto a sua volta da due zuccheri semplici, glucosio e fruttosio, in cui viene scisso a livello dell’intestino per essere assorbito dall’organismo.
Lo zucchero si estrae indifferentemente dalla canna o dalla barbabietola da zucchero, e può essere purificato fino a raggiungere il suo tipico colore bianco. In alternativa gli si può lasciare una parte di melassa, una sostanza bruna che gli attribuisce il colore tipico dello “zucchero di canna”.
Non entrerò in merito alle modalità con cui viene prodotto lo zucchero, ma mi preme sottolineare non solo che tutti i tipi di zucchero vanno fortemente limitati, ma anche che quello comunemente chiamato zucchero è chimicamente presente in molti degli alimenti che assumiamo durante il giorno.

Lo zucchero non deve essere demonizzato, ma è chiaro che lo stile di vita moderno ci porta spesso inconsapevolmente ad accumularne oltre il reale fabbisogno quotidiano con le conseguenze che ne derivano sul nostro livello di energia in primis e poi sulla nostra salute. Provate solo a pensare che in una vita media di 80 anni un europeo ne ingerisce un quantitativo quattro cinque volte maggiore rispetto al proprio bisnonno!
Avrete sicuramente sentito parlare di indice glicemico
L‘INDICE GLICEMICO misura la velocità di digestione ed assorbimento del glucosio dai carboidrati semplici e complessi nel nostro organismo. Più il suo valore è elevato e maggiore sarà l’incremento della glicemia nel sangue nelle 2 ore successive.
Qualche semplice accorgimento per ridurre l’apporto giornaliero di zucchero
1) Ricordate che alimentarsi con troppi carboidrati semplici nel tempo provoca forte acidificazione ed infiammazione del metabolismo con conseguente ed inesorabile incremento della massa grassa corporea.
2) QUALSIASI tipologia di zucchero (bianco, di canna, di cocco, d’agave, d’acero, di betulla, di dattero ed infine anche il fruttosio della frutta), se ingerito puro oppure aggiunto in quantità eccessive alle preparazioni alimentari crea un ambiente fortemente acido. L’eccesso di zuccheri introdotti e non “bruciati” per le normali attività vitali entro le 3 ore successive stimola la proliferazione di batteri e lieviti nel corpo partendo in primis dall’intestino.
3) Per contemperare uno stile di vita minimamente acidificante cercate di iniziare i pranzi con verdure crude seguite da un piatto a prevalenza di carboidrati possibilmente integrali, a cena affiancate ad un piatto a prevalenza di proteine verdure grigliate, cotte, lesse al vapore o stufate.
4) Favorite un’alimentazione meno raffinata e ricca di verdure.
Uno stile di vita alcalino coniuga una consapevolezza maggiore nello stimolare in modo naturale l’organismo per ritrovare un benessere costante e duraturo.
Il ripristino di una linfa alcalina determina poi in maniera efficace, misurabile e duratura non solo un notevole incremento di energia, ma un rallentamento dei processi che deteriorano il corpo migliorandone notevolmente l’aspetto fisico esteriore.
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