I polmoni: i carburatori del nostro corpo

polmoni

Il polmone è un organo emuntore preposto alla fornitura di ossigeno all’organismo e all’eliminazione dell’anidride carbonica dal sangue, ovvero agli scambi gassosi fra aria e sangue (processo noto con il nome di ematosi).

Questi due organi grandi quanto un pallone da calcio, asimmetrici perché fanno spazio al cuore e che sono la porta di contatto del nostro organismo con l’ambiente esterno.

Se immaginassimo di “svolgere” i polmoni, questi coprirebbero la superficie di un campo di calcio (la metà dell’intestino che ne esaurisce due di rettangoli di gioco).

Hanno 200 milioni di alveoli che finiscono tutti con un capillare dove un solo globulo rosso conduce uno scambio: offre acido carbonico che diventa volative e porta a casa ossigeno. Ecco il ciclo di Krebs, che prende il nome dal suo divulgatore principale per il quale ha vinto un premio Nobel per la medicina nel 1953.

Respirare è di vitale importanza: permette di mantenere il sangue ad un pH di 7,365. Si chiama omeostasi sanguigna ed è l’esatto opposto dell’acidosi metabolica.

La capacità massima dei nostri polmoni varia da 1 a 3 litri nelle donne e da 1 a 5 litri negli uomini. Purtroppo, ne usiamo solo i valori minimi, il ché significa che non respiriamo bene e provochiamo in noi delle infiammazioni degne di nota.

In questo anno pandemico poi, i sistemi di protezione come le mascherine, rallentano la frequenza di respirazione e ancora una volta respiriamo male con enormi conseguenze sul nostro organismo.

Il Protocollo Alkaenergy®, nel terzo periodo, tratta proprio tutto il mondo dei polmoni e della respirazione con delle coaching mirate a consapevolizzare sulla buona respirazione diaframmatica in modo da aumentare quel minimo da 1 a 2 litri, riducendo la formazione di infiammazioni e aumentando le difese immunitarie.

Ma scopriamo di più sui polmoni, un altro organo emuntore importante per il nostro benessere e di cui abbiamo già conosciuto il rene, l’intestino, la pelle e le ovaie.

I polmoni e le loro funzioni

Per prima cosa, la respirazione permette di mantenere il sangue a un livello di pH pari a 7,4, il pH della vita.

7,4 è anche il pH di un mare non inquinato. E 7,5 è il livello di pH della saliva, specchio della linfa, a cui dobbiamo tendere se siamo acidi.

In alcune specie animali, il polmone è un regolatore della temperatura: pensiamo ai cani che sudano attraverso la respirazione per regolarizzare la temperatura. Motivo per il quale corrono a bocca aperta e con la lingua di fuori.

Noi, a differenza dei nostri amici canidi, siamo una specie più evoluta poiché è la pelle a regolare la nostra temperatura, allargandosi o stringendosi a seconda che faccia caldo o freddo.

E i polmoni?

Per la respirazione a pieni polmoni, queste due sacche vanno da un minimo di 1 litro a un massimo di 5 litri di capacità nell’uomo, e da 1 a 3 litri nella donna.

In media utilizziamo ½ litro le donne e 6 etti gli uomini di aria inspirata: ciò significa che stiamo viaggiando a 1/10 della nostra capacità e risulta questo un valore patologico.

A questa capacità già ridotta, aggiungiamo anche che si riduce ulteriormente con il passare del tempo e degli anni. Respirare bene e a pieno regime consente di evitare le infiammazioni: muco, congestioni, cefalee, allergie, asma e varie problematiche croniche.

Se non respiriamo bene, il tessuto di scambio resta acido.

Dobbiamo far viaggiare il motore polmonare, superare il fisiologico per scaricarlo dall’eccesso di acido carbonico e arrivare al massimo delle nostre capacità (3 litri per le donne e 5 litri per gli uomini).

La cattiva respirazione incide anche sull’intestino.

A proposito di cattiva respirazione, due sono i fattori maggiormente incidenti sull’abbassamento del ritmo respiratorio: concentrazione e stress.

I polmoni e la respirazione diaframmatica

Studi osservano che quando la frequenza di respirazione si riduce al litro di scorta, ne consegue l’acidità del nostro organismo.

Respiriamo poco e male, la linfa diventa acida, il suo pH scende, cala la nostra energia del 40-50%, ci infiammiamo, abbassiamo le difese immunitarie, la bocca diventa un terreno acido, le barriere sono abbattute e si favorisce l’ingresso di virus e batteri.

Quando siamo acidi, anche a parità di alimentazione, il fegato si attiva per fare in modo che non si porti via il calcio dalle ossa, ma attiva lipogenesi: zucchero, glicogeno, grasso endogeno che sono visibili nella cellulite e nelle maniglie dell’amore. Tutto questo perché non respiriamo bene.

Ora indossiamo anche le mascherine, che sono dispositivi di protezione individuale, i DPI. Queste tendono a rallentare la frequenza di respirazione innescando un circolo vizioso. Quindi quando possiamo, e nel rispetto delle normative e del distanziamento, cercheremo di respirare in maniera profonda, apriamo le finestre, arieggiamo gli ambienti per avere l’aria fresca e carica di ossigeno della stagione primaverile.

E tra le varie cause di cattiva respirazione, ovviamente vi è anche il fumo, ma vale anche per lo smog, l’aria viziata, il radon e le polveri sottili: la capacità polmonare tra cinque e trenta sigarette è sempre la stessa, il danno c’è nella stessa misura.

Quello che dovete sapere è che per ogni anno di fumo, perdiamo circa 0,10 litri di capacità polmonare: un uomo di 20 anni che non fuma ha una capacità di 5 litri e se dovesse iniziare a fumare, all’età di 50 anni si troverebbe con una capacità massima di 2 litri. Un grande e grave handicap.

Consigli pratici

  • Arieggiare gli ambienti;
  • Fare attenzione all’assenza completa di muffe e tossine in casa;
  • Chi vive al piano terra, occhio al radon;
  • Limitate, meglio, smettete di fumare;
  • Utilizzate oli essenziali (timo, eucalipto, cirmolo) che migliorano la qualità dell’aria e la ionizzano in maniera naturale.
  • Clorofille naturali: l’aumento di clorofilla quando si è alcalini stimola la milza e la produzione di emoglobina. Se si è neutri, un’assunzione di clorofilla porta aumento dell’ematocrito, il valore che misura la capacità del sangue di trasportare ossigeno alle cellule.
  • Respirazione diaframmatica: il diaframma è il muscolo che regola l’ipo e l’iperattività respiratoria e si trova tra il sistema simpatico e il sistema parasimpatico. Buttate fuori e dentro la pancia, inspirate lentamente per tre secondi (pancia fuori), mangiate l’aira per altri tre secondi, lasciate fluire lentamente l’aria per tre secondi. Questa respirazione permette di eliminare lo stress e porta una profonda alcalinizzazione al nostro sistema ematico.

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Tutte le informazioni pubblicate hanno carattere divulgativo e non devono essere considerate come consulenze né prescrizioni mediche o sostitutive della medicina tradizionale. In caso di patologie pregresse è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico curante. L’articolo ha intenzione di essere illustrativo, non esortativo né didattico.

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